martedì 6 novembre 2012

Impariamo a calcolare !

La terza lezione del corso sul mediogioco, ha avuto come argomento il corretto modo di calcolare le varianti a scacchi.
Negli esempi visti, il calcolo e' stato sempre volto a determinare esiti conclusivi della partita, ma in realta' il processo logico alla base e' esattamente lo stesso ogni volta che c'e' da decidere una mossa.
La base di partenza è sempre l'idea, cioe' "cosa stiamo cercando di ottenere?".
L'idea dipende dal momento della partita in cui ci troviamo, dal tipo di posizione che stiamo analizzando, dalle conoscenze scacchistiche che abbiamo.
Una volta individuata l'idea, si devono cercare, tra tutte le mosse a nostra disposizione, quelle che plausibilmente potrebbero realizzare la nostra idea, le cosiddette mosse candidate. A quel punto inizia la procedura di scelta. Abbiamo visto come in questo processo sia fondamentale la capacità di visualizzare la scacchiera, abilità che si acquisisce soltanto con il duro allenamento.
Oltre a ciò, è necessario procedere in maniera disciplinata. Non saltare da una mossa all'altra, ma cercare di giungere ad una conclusione su una mossa, prima di passare alla successiva.
Abbiamo anche visto che è necessario sviluppare una sensibilità specifica per capire fino a che profondità ci dobbiamo spingere nell'analizzare un ramo. Ad esempio, se capiamo che il Re avversario e' in gravissimo pericolo, dobbiamo sforzarci, compatibilmente con il tempo sull'orologio e con le nostre capacità, di spingerci il più lontano possibile.
Qui di seguito riporto sei posizioni in cui si può applicare questo metodo.
Le prime tre sono tra quelle viste a lezione, le ultime tre sono nuove.
L'invito è di perdere un po' di tempo per ognuna, cercando di trovare la mossa migliore. Cercate di scegliere comunque piu' di una mossa candidata, e di vedere come "vanno a finire" anche le altre mosse, diverse da quelle che ritenete la migliore.
Alla fine confrontate le vostre analisi con la soluzione, che si può visualizzare pigiando l'apposito tasto.
Tenete presente che calcolare una posizione in un diagramma, presenta alcune differenze rispetto all'analisi in partita viva. Come vantaggio, avete il fatto che SAPETE che c'è "qualcosa".
D'altro canto, in una partita che stiamo giocando, si presume che varie sottigliezze della posizione ci siano note, in quanto abbiamo assistito e contribuito alla costruzione della posizione stessa.
Per questo, quando analizzate i diagrammi che seguono, cercate in primo luogo di comprendere quanti più dettagli potete.
Buon Lavoro !


Al materiale di questa lezione, hanno contribuito i seguenti volumi:
-) Chess Tactics for the Tournament Player - L.Alburt & S.Palatnik - Chess Information & Research Center
-) The Inner Game of Chess - A. Soltis - Mc Kay Chess Library
-) Manuale del Gioco Posizionale - I. Gelfer - Prisma Editori

MUOVE IL NERO
(mostra la soluzione)(nascondi la soluzione)

MUOVE IL NERO
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MUOVE IL BIANCO
(mostra la soluzione)(nascondi la soluzione)

MUOVE IL BIANCO
(mostra la soluzione)(nascondi la soluzione)

MUOVE IL BIANCO
(mostra la soluzione)(nascondi la soluzione)

La prossima e ultima posizione è leggermente differente dalle altre, in quanto in questo caso il calcolo è teso a valutare l'ingresso in un finale favorevole.
A questo proposito, come aiuto per il lettore non ancora scafato in questo aspetto della partita, specifichiamo che un eventuale finale di soli pedoni con la struttura a lato, e' favorevole al Bianco. L'eventuale presenza degli alfieri di colore contrario invece renderebbe finali simili molto probabilmente patti.
Ed ecco l'ultima posizione:

MUOVE IL BIANCO
(mostra la soluzione)(nascondi la soluzione)

ADDENDUM
Visto l'interesse che ha suscitato, posto una piccola analisi sullo studio di Kasparian modificato da Cerri.
Ovviamente, essendo un studio, il pedone f5 è fondamentale.
In sua assenza, il Bianco puo' al limite pareggiare la partita.

6 commenti:

  1. Nel 4°studio ( di cui ammetto di non aver pensato a Re8 ma subito ad e6 ed aver mosso e6!(duro che sono!)) ritengo che il pedone in f5 del nero sia fondamentale per la manovra del bianco (da f5 il nero avrebbe scacchi liberatori) e neanche rispondere a Re8 con f4 serve per d7Q8 e lo scacco in f5 del nero con Rff5 non serve piu' per Kg4 ed il nero non ha più scacchi (Ra4+... ciao torre in f5). Lo so che se c'e' stato messo in questo studio f5 c'e' un motivo, ma senza f5? secondo me si puo' pattare con il bianco. Penso al sacrificio di torre in h8(che il nero deve accettare ma con lo scacco di d7Q8 se non a 1... Rg7 segue 2 d7Q8 e stavolta e' e5 a salvare il re bianco). ho pensato ad un possibile seguito senza f5. 1 Rh8+ Kxh8 2 d7Q8+ Kg7 (Kh7 si espone a qualcosa il nero?)3Qd4 e6 (3...Ra5 4Qg5+ e forse il bianco da scacco perpetuo)4Qg5+ kf8 5 Qxe6. Penso che non ci sia altro per il bianco. che ne pensate Voi?

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  2. Caro Paolo, MALE che tu abbia mosso impulsivamente, lo scopo degli esercizi e' proprio quello di evitare che cio' accada. Poi per carita', uno puo' anche non trovare la soluzione. Nel tuo caso, si tratta a mio modesto avviso della difficoltà che ancora hai (ma che devi superare) di non "vedere tutta la scacchiera". In questo caso non hai visto che il tuo Re finiva nei guai.
    Comunque ti ringrazio per il tuo commento, prima di dire la mia sullo studio senza il pedone f5, vediamo se interviene qualcun altro.

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  3. mi sono sbagliato una cosa intendevo nella nota 4 Qg4+ (in g5 da d4 un ci va la donna)

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  4. Studio 4:
    la prima mossa che ho visto è stata il sacrificio di torre in h8, però mi puzzava! Alchè mi sono resa conto che Re8 mi avrebbe portata a una bella forchetta con matto a seguito :)
    Sto pensando anche io ad un seguito senza il pedone in f5: la situazione si complica! Ci penserò stasera... per ora penso che non funzioni più Re8, forse è meglio Rh8... ma ci devo ancora pensare!!!

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  5. se (naturalmente senza f5)1 Re8 Rxd7 2 e6 Rd5+ e la forchetta non funge! cosi' ho visto.....

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